Peter Trawny è uno dei più interessanti filosofi della Germania contemporanea. Studioso di filosofia, musicologia e storia dell’arte, consegue il dottorato con una dissertazione sulla fenomenologia di Martin Heidegger e diviene, prima ricercatore e poi professore, presso l’Università di Wuppertal. Autore di numerosi saggi, è ritenuto uno dei massimi esegeti della filosofia di Heidegger e attualmente sta dirigendo l’edizione critica dei Quaderni neri. Con goWare ha pubblicato Smarrimenti. Heidegger e la fuga nell’erranza nei Quaderni neri, 2016.
Tiziano Tanzini (traduttore), è stato traduttore dal tedesco, dal francese e dall’inglese presso un’organizzazione internazionale, occupandosi prevalentemente di testi di politica e riguardanti gli affari sociali. Per goWare ha già tradotto il libro di Karin Harrasser, Corpi 2.0. Sulla dilatabilità tecnica dell’Uomo (2018).
Descrizione
«Non è sempre stato piuttosto l’isolamento dall’umanità un contrassegno tipico dell’esistenza tedesca? La Germania non è ancor oggi un enorme territorio di province che si voltano reciprocamente le spalle? Forse sì. Ma è indubbio che, come non esiste un provincialismo puro e semplice, così non esiste una coscienza del tutto illuminata. Essere uomo significa probabilmente orientarsi nel non-più dell’uno e nel non-ancora dell’altro. Vivere dentro l’umanità è un compito che per i tedeschi dev’essere ancora portato a compimento, soprattutto perché, finora, non l’hanno capito.»
Th. Adorno
«È sempre così: i testi ormai passati, trascorsi, cambiano. Oggi, formulerei forse in altro modo, scriverei forse diversamente, ma in linea generale condivido ancora le opinioni trattate nel testo. Ancor oggi opterei per l’idea che solo delle identità danneggiate (delle non-identità) sono delle identità.»
P. Trawny
Cos’è tedesco? È la domanda in cui si è smarrita la Germania moderna fino all’abisso di Auschwitz, che è decomposizione dell’umanità, fine inenarrabile – a lungo preparata – che né la poesia, né la musica né la cultura hanno saputo evitare. Theodor Adorno, dall’esilio (metafora del lasciarsi alle spalle, dell’interruzione, della separazione, della fuga e della ricerca di nuove radici), tesse la possibile risposta: tornando, discernendo criticamente, uscendo da sé per andare verso l’altro, riaprendosi all’esperienza. E opponendosi a ogni populismo.