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L’italiano tra parola e immagine: graffiti, illustrazioni, fumetti

Claudio Ciociola, Paolo D'Achille (a cura di)

Anno di pubblicazione: 2020

SKU: 9788833634067

Un viaggio alla scoperta dell’evoluzione della lingua italiana dai graffiti, alle illustrazioni fino ai fumetti

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Claudio Ciociola è professore onorario di Filologia italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha dedicato numerosi contributi al tema delle scritture esposte, a partire dal saggio «Visibile parlare»: agenda (Cassino, Università degli Studi, 1992: già uscito, in rivista, nel 1989). Nel 1992 ha organizzato il convegno: Visibile parlare. Le scritture esposte nei volgari italiani dal Medioevo al Rinascimento (Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1997).

Paolo D’Achille è professore ordinario di Linguistica italiana all’Università Roma Tre. Ha dedicato vari studi alla lingua delle scritture esposte, sia antiche sia moderne, molti dei quali raccolti nel volume Parole: al muro e in scena. L’italiano esposto e rappresentato (Firenze, Cesati, 2012).

Descrizione

Codice verbale e codice figurativo sono distinti, ma spesso anche complementari. Parlare di graffiti, illustrazioni e fumetti in rapporto all’italiano è un modo per ripercorrere l’intera storia linguistica nazionale, aperta dal graffito della catacomba di Commodilla a Roma, uno dei più antichi testi in volgare dell’intero mondo romanzo. I saggi che aprono e chiudono il volume sono dedicati alle “scritture esposte” del presente e del passato, affidate non al libro cartaceo, ma ad altri materiali, per una lettura in spazi aperti, spesso pubblici. Si va dall’antico e noto esempio pittorico di una basilica romana a un bassorilievo trecentesco napoletano; da varie scritte umbre medievali e moderne al “visibile parlare” della grande pittura toscana tre-quattrocentesca, che ha in Dante un imprescindibile punto di riferimento; dalle scritte medievali destinate a usi religiosi o magici agli ex voto popolari dei secoli XVI-XIX, fino a forme contemporanee di scritte di carattere effimero, come gli striscioni di protesta, quelli esposti negli stadi, i graffiti metropolitani. Le illustrazioni sono qui rappresentate dai manoscritti di Leonardo, dalle immagini con cui Manzoni corredò l’edizione definitiva dei Promessi sposi, dalle figure contenute in un fascicoletto del 1919, che costituisce una parodia del Vocabolario della Crusca. L’Accademia è presente anche con le sue famose “pale”, contenenti un’immagine, lo pseudonimo dell’accademico e un motto, chiave di lettura dell’immagine e del nome. Quanto ai fumetti, tre saggi documentano come vignettisti, “fumettari” e giornalisti italiani abbiano saputo declinare questa particolare tipologia di immagini a stampa in nuovi generi testuali, che coniugano testo e figura nelle forme più varie. L’Accademia della Crusca è uno dei principali e più antichi punti di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana e la sua promozione nel mondo. Sostiene l’attività scientifica e la formazione di ricercatori nel campo della lessicografia e della linguistica; diffonde la conoscenza storica della lingua e la coscienza critica della sua evoluzione; collabora con le istituzioni nazionali ed estere per il plurilinguismo.

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