«Tocci scrive un libro elegante che è un saggio ma, in qualche modo, si legge come un romanzo. A tratti un po’ amaro e cinico, ma di quelli che vanno messi tra i libri da leggere. Specie per chi, nonostante tutto, considera Roma una città con le potenzialità per essere una delle grandi metropoli del futuro. E le vede, non senza sconcerto, quotidianamente dilapidate.» Gian Paolo Manzella su la rivista Il Mulino 21/01/2016
«Dopo la defenestrazione di Ignazio Marino, alcuni commissari del Pd sguinzagliati dal presidente Matteo Orfini per sorvegliare le sezioni romane del partito hanno ripreso in mano un agile volumetto che, giorno dopo giorno, sta diventando una sorta di Bibbia anche nel perimetro renziano. Quel prezioso libretto s’intitola Roma. Non si piange su una città coloniale – Note sulla politica romana» Dino Martirano su Corriere Roma 09/11/2015
«Il libro di Tocci è importante, per capire il passato e per immaginare il futuro. Sotto il profilo politico e sotto quello amministrativo. Le due cose devono andare insieme, sempre.» Giuseppe Civati sul suo blog
«Roma, gli errori del centrosinistra delle giunte di Francesco Rutelli e diWalter Veltroni, insieme alle sfavorevoli congiunture economiche, agli imprevedibili mutamenti sociali e a riforme negative dei governi nazionali hanno costituito un amalgama esplosivo che ha portato la capitale d’Italia a sprofondare nel pantano di Mafia Capitale, del degrado, dei disservizi e dell’inefficienza; i problemi dell’amministrazione sono tanti, ma a mancare è il disegno complessivo e la comprensione profonda di come si possa portare la città fuori dal guado.» Tommaso Caldarelli su Giornalettismo
«L’analisi delle “mutazioni delle forme politiche” che costituisce la prima parte fotografa con grande efficacia la crisi del sistema economico basato sulle commesse degli enti pubblici e sulle esternalizzazioni delle grandi imprese che ha rappresentato – assieme al mercato immobiliare, strutturalmente soggetto ad alti e bassi violenti – le fragili fondamenta dell’economia capitolina degli ultimi decenni e che a metà degli anni 2000 è stato smantellato.» David Frati su Mangialibri