Federico Sollazzo attualmente insegna (dal 2010) Continental Philosophy presso l’Università di Szeged, dove nel 2017 ha istituito il seminario “Krinò” Workshop of Thinking, dedicato alla critica dell’odierna alta cultura, a partire dalla, ma non limitatamente alla, filosofia accademica contemporanea; dal 2018 “Krinò” Workshop of Thinking diventa un’istituzione autonoma, basata nella medesima città ungherese ma con sessioni, in inglese e italiano, anche in altre città e Paesi. Un suo profilo è disponibile sul suo sito web, “CriticaMente” (www.costruttiva-mente.blogspot.com).
Transizioni. Filosofia e cambiamento
In movimento con Heidegger, Adorno, Horkheimer, Marcuse, Habermas, Wittgenstein, Gramsci, Pasolini, Camus
Federico Sollazzo (a cura di)
Anno di pubblicazione: 2018
La vita è costantemente (in) divenire, (in) transizione, (in) cambiamento; pensare, allora, significa anche, e forse soprattutto, fare i conti con questo divenire
Bio Autore
Rassegna stampa
- Il manifesto 10/07/2018 | Le bussole che orientano il lungo interregno [immagine]
- Scenari 01/07/2018 | Recensione a cura di Giacomo Pezzano
- Filosofia e nuovi sentieri 21/03/2018 | Transizioni. Un saggio sulla filosofia che cambia
- LiberCensor.net | Recensione a cura di Marco Valisano
Descrizione
Descrizione
I saggi qui raccolti hanno a che fare con l’inevitabilità del movimento che caratterizza il vivere. La vita è costantemente (in) divenire, (in) transizione, (in) cambiamento, attraversata e attraversante; pensare, allora, significa anche, e forse soprattutto, fare i conti con questo divenire. O, forse, il pensiero non solo si occupa di questo divenire, ma consiste in questo divenire. Appare così piuttosto ingenua la pretesa di voler comprendere la realtà a partire da sue ipostatizzazioni, anziché chiedere al pensiero di rendere per quanto possibile esplicito il divenire che avviene attorno e dentro ciascuno di noi, prendendo posizione, sempre in divenire, solo in conseguenza di un simile ragionamento. In tempi di crisi, come quello attuale, si assiste alla disperata ricerca di punti di riferimento duraturi, stabili, auspicabilmente immobili. Forse, invece, ogni crisi, valoriale o politico-sociale che sia, si può risolvere e prevenire solo a partire dalla considerazione che di fisso e certo, vi è solo il cambiamento.